By www.vinomedievale.it

By www.vinomedievale.it
Vogliamo parlarvi della vinificazione "italica" nelle colonie romane dell Oltenia in Romania, solo accennando ad approfondire alcune particolari peculiarità di quel territorio.
Il periodo medievale ha investito tutto il pianeta, ogni angolo... ma ad oggi*In Friuli Venezia Giulia essere astemi in tempi medievali è stato considerato come peccato ed un friulano lo sa ancora oggi molto bene. In questa meravigliosa regione il vino si beveva già da molti secoli prima della venuta di Gesù, si narra, infatti, che Diomede dopo aver abbeverato le sue cavalle nelle acque del Timavo, avrebbe offerto a questa terra la prima vite. Una semplice leggenda? Forse sì. Ma nonostante tutto è certo che il vino assunse grande importanza molto prima dell’impero romano e, più precisamente, ai tempi in cui i celti popolavano le nostre terre. Molte testimonianze sono state lasciate anche per la conservazione di questo alcolico. Se Roma preferiva le anfore in terra cotta, in Friuli Venezia Giulia è probabile che si usassero le botti in legno, forse introdotte dal popolo celtico.
(*Fonte: Ylenia Lepore, Tesi di laurea - Italiamedievale.org)L’oro di Bacco assunse importanza fondamentale anche in periodo longobardo, va ricordato che dietro ad ogni monastero non mancava mai una coltivazione di viti. Al tempo il vino non era solo un elemento di piacere per lo spirito e il corpo, ma era anche usato per suggellare promesse e contratti, soprattutto matrimoniali. I vini friulano hanno fatto davvero la storia: sulla Ribolla il conte Francesco di Manzano scrisse che la Rabiola, era tra i vini Friulani più apprezzati nel XII secolo. Il Dalmasso, invece, sostiene che verso la fine del 1300, la Ribolla fu decantata dai cronisti e dai poeti tedeschi, denominandola Rainfald. Il Tocai, si trascina dietro a se tantissimi dubbi, la sua origine infatti è ancora pregna di discussioni. Alcuni sostengono che il vitigno fosse stato importato dall’Ungheria dal conte Ottelio o dal vescovo Casasola. Altri che si tratti di un vitigno coltivato nell’Impero Austo-Ungarico e importato in Friuli in seguito alle vicende belliche. Altri ancora che si tratti di un vitigno autoctono trapiantato dall’Ungheria e ritornato in Friuli in tempi recenti. Pare, infatti, che nel XI secolo alcuni missionari fossero stati chiamati all’est dal re Stefano il Santo e che portassero in dono al sovrano alcuni vitigni di Tocai.
La propagazione o meglio, la circolazione dei vitigni che oggi si usa definire "autoctoni" è in realtà un fatto grandemente influenzato dalla presenza specifica di popolazioni, che migrando, hanno introdotto anche le proprie semenze per tutte le colture. Le popolazioni dell' impero romano, sono giunte fino in Romania, principalemente in Oltenia, occupando tutta la Valacchia fino al mar Nero. I coloni romani, hanno influenzato sia le produzioni vitivinicole che incoraggiato l' importazione dei vini rumeni direttamente fino a Roma, come le Feteasca Neagra, vino considerato prelibato dalle classi sociali abbienti, nonchè dagli stessi senatori romani.
E importante, per capire, una presa di coscienza: vīnum è stato prestato alle lingue celtiche, alle lingue germaniche e da queste al finlandese viini. Anche i termini slavi per vino è probabile che siano prestiti latini. (Fonte Wikipedia)
 vīnum è stato prestato alle lingue celtiche, alle lingue germaniche e da queste al finlandese viini. Anche i termini slavi per vino è probabile che siano prestiti latini. (Fonte Wikipedia) Gli antichi greci già si riferivano infatti, alla italica Enotria, proprio  alla terra del vino.  In tempi ancora più antichi i Fenici chiamarono "enotria" (o terra del vino) i territori a ridosso del mar Nero.(Romania e Georgia)
Gli antichi greci già si riferivano infatti, alla italica Enotria, proprio  alla terra del vino.  In tempi ancora più antichi i Fenici chiamarono "enotria" (o terra del vino) i territori a ridosso del mar Nero.(Romania e Georgia)
 con pneumatici moderni, verrebbe da credere che vi  si gira un film fiabesco ambientato nel medioevo. La sera nei villaggi, ci si riunisce fino a tardi alle fontane o seduti sulle panche per ascoltare i racconti dei vecchi, discutere e giocare!
con pneumatici moderni, verrebbe da credere che vi  si gira un film fiabesco ambientato nel medioevo. La sera nei villaggi, ci si riunisce fino a tardi alle fontane o seduti sulle panche per ascoltare i racconti dei vecchi, discutere e giocare!  è ancora la vera "regina" del territorio.
è ancora la vera "regina" del territorio. Non è raro essere invitati in case private e di non poter uscirne proprio, se non dopo aver mangiato e bevuto di tutto. Altro che carne congelata, per gli ospiti, qui si sacrifica un animale del cortile e lo si prepara in fretta! Si accende la radio o qualsiasi impianto musicale a tutto volume, che suona musica popolare o il "Manele" (musica gitana moderna) .  L'ospitalità quì è realmente sentita.
Non è raro essere invitati in case private e di non poter uscirne proprio, se non dopo aver mangiato e bevuto di tutto. Altro che carne congelata, per gli ospiti, qui si sacrifica un animale del cortile e lo si prepara in fretta! Si accende la radio o qualsiasi impianto musicale a tutto volume, che suona musica popolare o il "Manele" (musica gitana moderna) .  L'ospitalità quì è realmente sentita.  ed i monti Carpazi meridionali.
 ed i monti Carpazi meridionali. confermata anche dalle principali enciclopedie, di questo territorio che è da sempre, il "granaio d'Europa"!
 confermata anche dalle principali enciclopedie, di questo territorio che è da sempre, il "granaio d'Europa"!
 
 
 
			
 
				
 
	
 
		
 
 
			
 
 
 
		
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
